Cosa sta succedendo alla musica????
Introduzione
In realtà mi chiedo cosa stia succedendo a livello mondiale.
Mi sembra che, in generale, come ho già scritto nei miei racconti e articoli ripetutamente, abbiamo perso il motivo principale del vivere.
Cosa vuol dire vivere? Vivere vuol dire che un bel giorno ti svegli in un mondo pieno di rumori dove niente e nessuno ha una logica divina, e devi cercare di convincere un mare di gente che parla in nome di "QUELLA LOGICA DIVINA" che stanno facendo la piu grossa cazzata della loro vita.
Perchè vedete la scopo primario della nostra vita è incontrare il Divino, il maestro asceso, per farsi guidare da lui e ispirare ed illuminare il cammino con la musica, l'arte, i racconti, le teorie e le invenzioni, per il resto della gente che vive la buio.
QUESTO È L'UNICO SCOPO PRIMARIO DELLA NOSTRA VITA.
Vedo i film in televisione e c’è questa gente che vive in case lussuosissime, viaggiano in aereo, sono in posti spettacolari, vivono vite bellissime, concludono contratti milionari con label allucinanti che li butta sul mercato sottostante e dopo pochi mesi diventano famosi..
ma porca puzzola come fate a credere a queste leggende urbane.. se capite l'inglese guardatevi questo documentario e capite di cosa parlo
Svolgimento
Ora vi chiederete perché ho fatto questa breve e scocciante introduzione?
Perché voglio parlare di come il mercato musicale stia degenerando per colpa di pochi avidi e non solo nessuno dice niente ma gioca secondo le regole dettate da mafiosi. Allo stesso tempo però vorrei capire perchè i musicisti fanno sempre gli stessi errori!
Mi spiego meglio.
Fino ad oggi, un musicista, prima di riuscire ad ottenere un contratto discografico – premetto che sono nel mestiere da 45 anni – nessuno mi ha mai presentato un contratto discografico eppure suon due chitarre conteporaneamente e canto con la tecnica Khoomei, secondo me è tutto finto.. ci fanno credere una cosa, cosi appena i produttori ti vendono un sogno tu abbocchi all'amo e gli dai tutti i tuoi soldi e pure parte della tua vita.
Esempio, io sono il proprietario di Tik Tok voglio promuovere la piattaforma, prendo un coglione qualunque gli gonfio le visualizzazioni lo propongo ai miei sponsor e faccio credere a tutti che è stato grazie al suo video idiota.. a quel punto ottocentomila idioti caricano i loro video idioti su TikTok sperando di vincere il contratto della loro vita, e intanto TikTok guadagna 10 milioni di utenze che fanno salire le azioni in borsa, tutti i telegiornali parlano del fenomeno, piu ne parlano piu la gente ci crede ed improvvisamente non si può piu fare a meno di tiktok -- TE CAPI --
Ma andiamo avanti.
Dicevo, sono 45 anni che sono nel mestiere, la mia primissima produzione l’ho fatta nel 1980.
Al punto che stavo pensando di pubblicare questo vecchissimo album album come NFT, visto che l’unica copia rimasta è la mia.
Dunque, nel lontano 1987 ho organizzato un festival “Tenebre e Delirio” al Bloom di Mezzago, al fine di produrre un LP live.
Il progetto ebbe un’ottima risposta di pubblico, l’unica falla fu Elisa, sì, l’attuale Elisa, che al tempo era in una band e faceva reggae-post-punk o sa il ciufolo cosa, insomma una cosa inascoltabile.
Nonostante non avessero pagato un centesimo per le registrazioni, la pubblicazione e la distribuzione del disco, non vollero più parlare con me perché durante il concerto si ruppe un amplificatore e gli chiesi gentilmente di prestarmene uno. Basta, è stata la fine. Elisa, da brava reginetta del ballo, ha iniziato a rompere le scatole. Conclusione: non hanno pagato ma hanno voluto le copie del disco da vendere ai loro concerti. Vabbè, nel business succede, ma al di là di questo, nel 1987 per organizzare un live erano davvero problemi amari.
Immaginate che i prezzi degli impianti per concerti erano approssimativamente uguali agli attuali, cioè due milioni di lire per un set minimo e senza palco.
Poi dovevi pagare manualmente la SIAE per la distribuzione del disco una volta stampato, trovare i giornali che pubblicassero le tue date dei concerti magari con un articoletto, e poi dovevi trovare i negozi per la distribuzione.
A quel tempo le major però non avevano ancora invaso il mercato e la musica indie girava abbastanza bene.
Nel corso degli anni, la tecnologia e l’uso del computer hanno fatto crollare i prezzi del mercato, ma la crisi è stata in qualche modo superata perché la figura del produttore e del distributore era ancora importante. Con l’avvento dello streaming c’è stata un’altra rivoluzione allucinante. I prezzi per la distribuzione erano crollati vertiginosamente, YouTube offriva la possibilità di promuoversi senza nessuna condizione, tutto era libero, internet sembrava un mare enorme da esplorare dove tutti potevano trovare il loro mercato.
Ma anche lì, una volta consolidati i fattori di mercato e capita la logica di vendita, le banche centrali hanno iniziato a cercare di controllare il mercato libero di internet.
Non sto qui a smaronarvi con la storia della nascita della blockchain nel 2008, perché sarebbe troppo lunga.
Ma arriviamo al 2024 e ci ritroviamo con siti come Jumpstr e altri che distribuiscono canzoni su tutte le piattaforme gratuitamente.
Ho appena fatto una prova, appena vengono pubblicate ve le presento.
Il punto è che nel 2010 una distribuzione digitale di un album con un aggregatore costava 450 euro rinnovabili annualmente, poi è sceso con CDbaby e DistroKid a 9 euro e adesso con Jumpstr e compagnia bella è crollato a zero!
Perché il mercato della musica non si rende conto di essere come un transatlantico nel lago Trasimeno? Più di là non può andare, oramai è saturo.
Le possono inventare tutte, il problema è che le piattaforme di streaming non pagano mai, i produttori e gli editori si intascano quei 200 euro annuali che vengono fatti grazie a servizi di promozione acquistati dall’autore al fine di promuovere i propri brani, gli autori pompano i falsi streaming alimentando il falso mercato le major pompano di piu ma loro pagano la mazzetta alle varie piattaforme e tutti hanno estremo bisogno di trovare soldi per le loro produzioni, un circolo vizioso.
Io avevo firmato un contratto editoriale per la distribuzione di uno dei miei brani su differenti playlist che sarebbero girate su circa 5000 spiagge. Dopo una botta di ascolti esagerati, nel momento in cui la mia canzone stava per partire davvero, quel giorno aveva raccolto quasi ventimila streaming, che poi tradotti in soldi sono circa 6 dollari – un niente – non ci mangio neanche le patate. Dicevo, dopo questo successo e la sicurezza che finalmente sarebbe partita, Spotify ha pensato bene di mettere in una specie di shadow ban la mia canzone, non solo la mia, diverse. Inoltre, ricevo pure una mail di questo tipo:
Capite che una persona resta piuttosto confusa.
Sono su Spotify con i miei brani, anche con diversi pseudonimi, su differenti playlist da diversi anni, anzi per essere precisi dal 2011. In totale ho accumulato tra i differenti account 286.000 streaming. Dal 2011 al 2024 sono diversi anni di streaming. Distribuito da CDbaby, DistroKid, AdviceMusic VsadviceMusic e Long Digital Play ho pubblicato 48 brani miei piu altri brani di artisti che ho prodotto, e in totale ho guadagnato 41 dollari????????
Su YouTube i miei video ci sono da più di un decennio, ho fatto qualcosa come circa mezzo milione di streaming. Eppure, sul mio account, da quando Google ha cambiato le regole, prima di chiedere di monetizzare il mio account ufficiale di musicista ho bisogno di 4000 ore di visualizzazione per i video caricati oppure 10 milioni di visualizzazioni per gli shorts. Vi sembra normale? A me sembra esagerato se si considera inoltre il fatto che un brano per essere distribuito sulle piattaforme non può essere più lungo di 3 minuti e 40 secondi, regole di mercato imposte dalle radio perché dicono che sennò è troppo lungo. Ma non finisce qui, perché la monetizzazione prevede che una volta entrato nel circuito guadagni i soldi grazie alle pubblicità che accoppiano al tuo video, e fin qui mi va bene. Ma la mia domanda è: se non posso partecipare al programma di monetizzazione, perché mi accoppiate le pubblicità sui miei video? Non mi pagate ma vi fate pagare dal cliente, perché?
Ora, non voglio dire, ma se pubblico un video su 3speakTV, a seconda dei voti, posso raggiungere fino a 10 hive dollar di "mance". Praticamente, se pubblico 4 video in un mese, guadagno quello che ho guadagnato in venti anni di YouTube e 16 anni di pubblicazioni e streaming su Spotify.
E quindi mi sono incuriosito. Ho spedito diverse mail a diversi artisti chiedendo loro perché non si buttano sulla blockchain e mi hanno risposto che, facendo musica, non vogliono perdere tempo a promuoversi. Ragionevole. E quindi gli ho chiesto: se non vuoi perdere tempo a promuoverti, perché pubblichi i tuoi video su TikTok, YouTube, Instagram e le tue canzoni su Spotify, Apple Music, Amazon, ecc.? E loro mi hanno risposto: perché su quelle piattaforme hai una grande visibilità, sicuramente maggiore di 3speakTV o NFTShowroom, o che ne so io.
vi pubblico gli artisti con cui ho parlato e per la quale ho prodotto e promosso diversi lavori.
Riccardo Cuccioletta verrà presentato la porssima settimana sul #nftshowrrom sotto etichetta Undersound, che altri non è che una cooperativa di produttori associati.
Con Valerio Savino è in programma invece l'uscita di un "corto" cha abbiamo girato a Mantova a Palazzo TE.
Va bene, anche qui non ci piove. Ma quando ho chiesto: scusa, ma se è stato verificato che la maggior parte degli streaming e visualizzazioni su quelle piattaforme sono falsi, gonfiati al punto tale che anche tu, artisti vari, paghi servizi su Fiverr per spingere i tuoi video, spiegami perché lo fai.
A che serve se tanto non è vero?
Seguendo questa curiosa logica di mercato, capisci che il mercato ha poco futuro, letteralmente.
I grandi concerti non fanno più cassetto, le agenzie di booking stanno spremendo troppi soldi dai musicisti, così come le piattaforme di streaming stanno rubando troppi soldi. Le major pur di vendere si inventano palle astronimche urlando al piu grande econcerto del mondo al piu grande chitarrista del mondo al piu grande al piu grande e nessuno vuole piu pensare in piccolo come gli Statale 107 per esempio, oppure come me.., che mi accontento di una mancia su HIve per soddisfare il mio ego artistico.. E si perchè penso che il problema piu grosso non è la crisi di mercato, i valori, le streeming farm, la crisi economica.. noooo il problema è l'ego. Il nostro cazzo di fottutissimo ego di merda.. che non riesce piu a pensare in maniera logica... deve per forza diventare il piu grande di tutti..
E se ci dessimo una ridimensionata e iniziassimo dal piccolo?
Inoltre, le piattaforme di streaming sono anche responsabili per l'inflazione grazie alle streaming farm, che praticamente stampano soldi falsi,pompano nel mercato soldi che in realtà non esistono è come essere un falsario semi-legalizzato -- si sa che in realtà i duecento milioni di streaming di due minuti sono fatti da 100.000 telefonini programmati da un computer -- ma con un volume d'affari di ben 500 milioni di dollari circa i governi che fanno?
Si compiaccionoi per il successo e celebrano sti coglioni con film come The Playlist.. hai capito.. se la cantano e se la suonano.
Conclusione
E voi volete dirmi che questo sistema economico fuffa, che praticamente appena ha una falla da qualche parte, gonfia qualche bolla per creare speculazione, sopravviverà così per sempre?
Meno male che il pazzo sono io!
Visto che avete letto l'articolo fino a qua mi dite cosa ne pensate di queste due canzoni che ho scritto.., ditemi sinceramente se preferite il chitarrista lap-tapping che suona canzoni romantico-anarchiche-impegnate o se preferite il pazzo shamano chiattone che canta di gola come i guerrieri Tuvan, perchè vedete la cosa strana di tutto questo è verificare, comprovare, che viviamo in un illusione.. ma ci va bene lo stesso.. come quando abbiamo scoperto che il Wrestling era tutto unbo spettacolo.. la gente ha continuato a credere che tutto quello botte fossero vere.. perchè è piu divertente credere in una menzogna che affrontare le proprie realtà -- suppongo -- non so mi sale il dubbio