Un cuore in libertà (parte 31)

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I sessanta detenuti compiono gesti calcolati, conosciuti, i soliti.
Anch’io mi lascio trasportare dai movimenti. Seduto su uno scomodo sgabello, guardo la televisione, assente. Penso ai perché di quel posto.
Altri sembrano interessati a quello che la televisione offre ovvero illusione e controllo. Come oche da fois gras si lasciano manipolare, guidare, controllare, in definitiva che scelta avrebbero? Anch’io sto entrando nel circolo vizioso. Quanto ancora dovrò starci qua dentro?
Mi preparo all’ultima notte, mi lavo di denti. Lentamente il rumore si fa regolare, brusio di persone che si preparano a dormire. Il rumore si spoglia delle attività del giorno. Mi distendo sulla branda, pesante, gli occhi aperti guardo il soffitto e i pensieri circolano veloci.
I “se” e i “ma” riprendono vita in quel silenzio rumoroso di ventilazione e luci al neon. Tutti o quasi tutti, dormono. Ogni tanto il rumore di una branda che cigola, mormorii in lontananza, parole nel sonno irrequiete, immagini e paure di finire sulla sedia elettrica.
Terrore. Il braccio della morte. Resisti. Ci vuole fiducia, unica e ultima spiaggia per chi si sente su una zattera in mezzo all’oceano.
Alle due di notte o forse sono le tre, mi chiamano perché è il mio turno per uscire o forse mi sbaglio. Tipo pollo da batteria a cui hanno appena acceso la luce per fare l’uovo, mi alzo e con velocità prendo le lenzuola e mi dirigo accanto alla porta di uscita, proprio come ha fatto un ragazzo il giorno prima. Violente, le serrature elettriche della porta, irrompono nel silenzio. Di soprassalto mi giro. Allora posso già uscire?
Le emozioni cadenzano il cuore che batte più forte. Entra una secondina con il manganello impugnato. Mi squadra roboticamente chiedendosi perché fossi già vicino alla porta. Nascosta dal cappellino, i guanti di pelle nera e dalla divisa, avrà pensato:
“Questo ha veramente voglia di uscire!”.
Non passano dieci secondi che una lieve espressione duro macchina colora di nuovo di grigio il viso, non la vedo, la sento. Osservo i suoi movimenti meccanici, calcolati, precisi, dirigersi verso le brande e poi colpire, colpire come robot, affondare i colpi su tre detenuti, apparentemente ritenuti colpevoli di qualcosa. Di cosa non so. Dietro di lei altri tre con caschetto e manganello la seguono per coprirle le spalle.

Pagina 155 - to be continued

A heart in freedom (part 31)

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The sixty inmates make calculated, familiar, habitual gestures.
I too am swept up in the movements. Sitting on an uncomfortable stool, I watch the television, absently. I think about the whys of this place.
Others seem interested in what television offers - illusion and control. Like foie gras geese, they allow themselves to be manipulated, guided, controlled, after all, what choice do they have? I too am caught in the vicious circle. How much longer do I have to stay in it?
I prepare for the last night, brush my teeth. Slowly the noise becomes regular, the buzz of people preparing for sleep. The noise washes away the activities of the day. I lie down on the bunk, heavy, my eyes open, looking at the ceiling, thoughts racing.
The 'ifs' and 'buts' come back to life in this noisy silence of ventilation and neon lights. Everyone, or almost everyone, is asleep. Now and then the sound of a squeaking bunk, murmurs in the distance, words in restless sleep, images and fears of ending up in the electric chair.
Terror. Death row. Hanging on. It takes faith, the only and last resort for those who feel they are on a raft in the middle of the ocean.
At two in the morning, or maybe it's three, they call me because it's my turn to go out, or maybe I'm wrong. Like a battery hen whose light has just been switched on to make an egg, I get up, quickly grab the sheets and head for the exit door, just like a man the day before. The electric door locked violently, and there was silence. Suddenly I turn around. Can I get out now?
Emotions made my heart beat faster. A guard enters with a baton in her hand. She looks at me robotically, wondering why I was already at the door. Hidden by her cap, black leather gloves and uniform, she must have thought:
"This one really wants to get out!
Not ten seconds pass before a slightly stern expression turns grey on her face; I do not see her, I feel her. I watched her mechanical, calculated, precise movements as she walked towards the cots and then struck, struck like a robot, sinking her blows into three inmates who had obviously been found guilty of something. Of what, I don't know. Behind her, three others with helmets and batons follow to cover her back.

Page 155 - to be continued

The song for this page of the book

Because even in the most absurd, unjust, difficult situations, your will to live is always greater.

La canzone per questa pagina del libro

Perchè anche nelle situazioni più assurde, ingiuste, difficili la tua voglia di vivere è sempre più grande.

The story [Ita]

You have just read a page from my story as an Italian romantic songwriter. This story is the tale of a boy, between 1998 and 2002, riding in his LPG SW Regata. It is now also translated into English and I add half a page to tell the connection after 20 years with life now.

One song per page

At the time there were only about ten Regata Collective songs, now there are at least 400 posted on you tube. So each page will be accompanied by a song lasting about as long as it takes to read the page.

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La storia [Ita]

Hai appena letto una pagina della mia storia di italian romantic songwriter. Questa storia è il racconto di un ragazzo, tra il 1998 e il 2002, a cavallo della sua Regata SW a gpl. Adesso è tradotta anche in Inglese e aggiungo mezza pagina per raccontare il legame dopo 20 anni con la vita di adesso.

Una canzone per pagina

All'epoca le canzoni dei Regata Collective erano appena una decina, adesso che ce ne sono almeno 400 pubblicate su you tube. Quindi ogni pagina sarà accompagnata da una canzone della durata più o meno del tempo che serve per leggere la pagina.

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Una copia cartacea del libro costa 30 hive, mi scrivete qui sotto e ve la invio a casa, oppure se desiderate solo una copia pdf costa 20 hive. Ogni copia genera un FDR al mese, FDR è un progetto https://www.fdreserve.com, il più ecologico progetto blockchain.
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