Travel (part 14)

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... from the sandy desert at a speed of up to 100 km per hour. Driving over that terrain is exciting, so we divide the route into four shifts. If the speed is below 50-60 km per hour, the car starts to vibrate frighteningly, while above 80 km it seems to float on a cloud of dust.
Every now and then we pass other cars, mostly Jeeps, hurtling through the desert with their trail of dust that hangs in the air for over a kilometre. Lele's turn begins tentatively, the car seems to disintegrate on the small waves of dust on the ground. It takes a modicum of confidence to be able to go over such terrain at that speed, in Italy we would have been going 20 km per hour. Fox had never stopped encouraging us to press the accelerator to minimise the vibrations, sometimes even putting his foot on top of ours to be even more convincing.
We arrive at a hotel in the middle of the desert, although it is a bit reductive to call it a hotel. We are greeted with the usual mint tea. A large room with very comfortable cushions and sofas opens up before our eyes, furnished in a style that we had only seen in films until now. This hotel in the desert is a refuge, a place of pilgrimage, at least for us tourists, and above all, a place of meditation and reflection. A reflection that takes place without thinking, a silent reflection, a wandering of body and spirit in the desert, real or inner.
A journey, it is not only external to us, but takes place within us. A journey changes us. I find myself in the middle of the desert, looking at things from afar, seeing them in their right size, with their right proportion. The desert I see from the windows of that hotel is the same one I feel inside, a desert that is necessary to be able to understand which direction to take, giving things their proper weight. The desert does not hurt.
A journey to discover ourselves, our fears and our most beautiful dreams. A journey dictated partly by the desperation to find a place within ourselves in which to feel good and partly by curiosity. It's not easy to describe what it feels like to travel inside the mind, it's like getting away from reality a little. Getting away just far enough to listen to yourself
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Viaggi (parte 14)

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... dal deserto sabbioso ad una velocità anche di 100 km all’ora. Guidare su quel terreno è eccitante, per cui dividiamo il percorso in quattro turni. Se la velocità è inferiore ai 50-60 km orari, la macchina comincia a vibrare in modo spaventoso, mentre oltre gli 80 km sembra che galleggi su una nuvola di polvere.
Ogni tanto incrociamo altre macchine, in maggioranza Jeep, lanciate nel deserto con la loro scia di polvere che resta sospesa per oltre un km. Il turno di Lele inizia timido, la macchina sembra disintegrarsi sulle piccole onde di polvere sul terreno. Ci vuole un minimo di fiducia per poter andare su un terreno così a quella velocità, in Italia saremmo andati a 20 km all’ora. Fox non aveva mai smesso d’incoraggiarci a premere l’acceleratore per ridurre al minimo le vibrazioni, talvolta metteva addirittura il piede sopra il nostro per essere ancora più convincente.
Arriviamo in un hotel nel bel mezzo del deserto, anche se è un po’ riduttivo chiamarlo hotel. Veniamo accolti con il solito tè alla menta. Si apre davanti ai nostri occhi una grande sala con cuscini e divani molto comodi, arredata con uno stile che fino ad ora avevamo visto solo nei film. Questo hotel nel deserto è un rifugio, un luogo di pellegrinaggio, almeno per noi turisti, e soprattutto, luogo di meditazione e di riflessione. Una riflessione che avviene senza riflettere, senza pensare, una riflessione silenziosa, un errare del corpo e dello spirito nel deserto, vero o interiore.
Un viaggio, non è soltanto esterno a noi, ma avviene dentro di noi. Un viaggio ci cambia. Mi ritrovo nel mezzo del deserto a guardare da lontano le cose, le vedo nella loro giusta dimensione, con la loro giusta proporzione. Il deserto che vedo dalle finestre di quell’albergo è lo stesso che sento dentro, un deserto necessario per poter capire quale direzione prendere, dando alle cose il loro giusto peso. Il deserto non fa male.
Un viaggio alla scoperta di noi, delle nostre paure e dei nostri sogni più belli. Un viaggio dettato un po’ dalla disperazione di trovare un luogo dentro di noi nel quale star bene e un po’ dalla curiosità. Non è facile descrivere cosa si prova a viaggiare dentro la mente, è come allontanarsi un po’ dalla realtà. Allontanarsi quanto basta per ascoltarsi
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The song for this page of the book

You are only energy is the song for this page of the book. Precisely because it describes the difference between wave and particle. At the edge of the desert ready to enter and become a wave, to melt into the dunes, but to be at the same time a grain of sand, to of all grains of sand. Mass or energy.

Image for this book page Image generated with dall-e

La canzone per questa pagina del libro

Sei solo energia è la canzone per questa pagina del libro. Proprio perchè descrive la differenza che c'è tra onda e particella. Al confine del deserto pronti ad entrare e a diventare onda, a fonderci nelle dune, ma ad essere nello stesso tempo un granello di sabbia, a di tutti i granelli di sabbia

Immagine per questa pagina del libro. Massa o energia.

Immagine generata con dall-e

The story [Ita]

You have just read a page from my story as an Italian romantic songwriter. This story is the tale of a boy, between 1998 and 2002, riding in his LPG SW Regatta. It is now also translated into English and I add half a page to tell the connection after 20 years with life now.

One song per page

At the time there were only about ten Regata Collective songs, now there are at least 400 posted on you tube. So each page will be accompanied by a song lasting about as long as it takes to read the page.

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La storia [Ita]

Hai appena letto una pagina della mia storia di italian romantic songwriter. Questa storia è il racconto di un ragazzo, tra il 1998 e il 2002, a cavallo della sua Regata SW a gpl. Adesso è tradotta anche in Inglese e aggiungo mezza pagina per raccontare il legame dopo 20 anni con la vita di adesso.

Una canzone per pagina

All'epoca le canzoni dei Regata Collective erano appena una decina, adesso che ce ne sono almeno 400 pubblicate su you tube. Quindi ogni pagina sarà accompagnata da una canzone della durata più o meno del tempo che serve per leggere la pagina.

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