Un cuore in libertà (parte 4)

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... successo, con una relazione di amore, con il potere o con ogni altra sorta di dipendenza fisica o mentale. Talvolta, la violenza è l’unica risorsa per chiedere aiuto.
Quei ragazzi sono troppo sensibili, troppo fragili per sopravvivere là fuori, quindi preferiscono rimanere la dentro, protetti, perché là dentro hanno finalmente trovato un ruolo. Lo sentono un po’ stretto quel ruolo, si sentono incompresi, ma in fin dei conti sono “utili” e fanno anche girare l’economia. Là dentro si sentono “accettati” dalla società e in più possono essere anche abbastanza liberi. Anch’io mi sento libero, un po’ impaurito, ma libero, libero di credere.
Intanto i vassoi del pranzo sono arrivati, riempiti con tanti contenitori ermetici. Tutto è pulito, senza odore o con un lieve profumo di plastica riscaldata. Aprendo quei contenitori, una fragranza slavata di pollo arrosto mi entra nelle narici. Dal secondo contenitore arriva un odore sintetico di patate e il terzo, un pezzo di torta glassata senza odore corona quel pasto. Una mela in disparte sembra ricordare ancora che la natura in fin dei conti è la cuoca più fedele.
Il pregiudizio nei confronti del vassoio altera già il palato. Le vivande hanno un sapore tenue che ricorda vagamente il pollo e le patate. Se chiudo gli occhi non gli riconoscerei. Sul fondo del palato un lieve gusto amaro completa il sapore.
Sicuramente l’ambiente non contribuisce alla riuscita del ristorante e in fin dei conti in questo paese è difficile mangiar bene anche fuori dalla clinica.
Verso sera vengono a trovarmi mio babbo e Corinne. Babbo mi dice una cosa che non dimenticherò mai: “Da qui non riparto senza te!”. Discorso semplice, chiaro e pieno di significati.
Corinne dice che il giudice con un'ordinanza ha vietato qualsiasi contatto diretto o indiretto tra di noi, non ci dovremmo neanche guardare negli occhi. La bacio.
Gioco a ping-pong con il babbo. Corinne prende il sole nella corte.
Tra una palla e un’altra, le metto un fiore dietro l'orecchio ricordandomi una foto di quando aveva 21 anni. Una foto dalla quale ho disegnato un ritratto, una sera a Firenze in cui sentivo la sua mancanza, in cui le dita sognavano di renderla reale, una sera in cui ...
Pagina 128 - to be continued

A heart in freedom (part 3)

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... success, a love affair, power or any other kind of physical or mental addiction. Sometimes violence is the only way out.
These boys are too sensitive, too fragile to survive out there, so they prefer to stay inside, protected, because they have finally found a role there. They feel a bit trapped in that role, they feel misunderstood, but at the end of the day they are 'useful' and they are turning the economy around. There they feel 'accepted' by society and they can be quite free. I too feel free, a little scared, but free, free to believe.
Meanwhile, the lunch trays have arrived, filled with many airtight containers. Everything is clean, without odour or the faint smell of heated plastic. As I open these containers, a washed-out smell of fried chicken hits my nostrils. From the second container comes the synthetic smell of potatoes, and from the third, an odourless piece of iced cake crowns the meal. An apple on the side seems to remind me that nature is, after all, the most faithful cook.
The prejudice against the tray already changes the palate. The food tastes faintly of chicken and potatoes. If I closed my eyes, I would not recognise them. At the back of the palate, a slightly bitter taste completes the flavour.
The ambience certainly does not contribute to the restaurant's success, and in this country it is difficult to eat well outside the clinic.
Towards the end of the day, my father and Corinne came to visit me. Dad told me something I'll never forget: "I'm not leaving without you! Simple, clear and full of meaning.
Corinne says that the judge has issued an order forbidding any direct or indirect contact between us, not even looking into each other's eyes. I kiss her.
I play table tennis with Daddy. Corinne was sunbathing in the courtyard.
Between one ball and another, I put a flower behind her ear, remembering a photo of her when she was 21. A photo from which I drew a portrait, an evening in Florence when I missed her, when my fingers dreamed of making her real, an evening when ...
Page 128 - to be continued.

The song for this page of the book

The others are you, that's the song for this page. That's right, those guys in the clinic were each a part of me that I couldn't see inside. That's why I chose this experience. This duality between nurse-doctor and patient doesn't really exist. 24 years later I realise that it was within me that this dynamic was taking place. On the one hand, thoughts that I was visibly undergoing a psychological change, and on the other, thoughts that visibly dignified the occurrence of my actions. All this with all the nuances of the case, the mute boy who opens up because he plays ping-pong with me, the autistic boy who walks in circles, and the role-play with which to observe society's clumsy attempt to cage fantasy. It is only 24 years later that I realise that imagination and creativity are the energy and drive of this society. And it is precisely those who have less of it who are forced to parasitise on those who have creativity and imagination to give. In fact, in general, it is precisely because he has something to give that he actually sucks contentedly, while slowing down the other in his own acquisition of the consciousness of being creativity and imagination itself. Poetry.

La canzone per questa pagina del libro

Gli altri sei tu, ecco la canzone per questa pagina. Proprio così, quei ragazzi della clinica erano ognuno una parte di me che non riuscivo a vedere dentro di me. Per questo ho scelto di fare l'esperienza. Quella dualità tra infermieri-dottori e i pazienti in realtà non esiste veramente. 24 anni dopo mi rendo conto che era dentro di me che avveniva quella dinamica. Da una parte pensieri di essere visibilmente sotto una qualche alterazione psicologica e dall'altra pensieri che visibilmente dignosticavano l'accadersi delle mie azioni. Il tutto con tutte le sfumature del caso, il ragazzo muto che si apre perchè gioca con me a ping pong, quello autistico che cammina in cerchio, e il giochino dei ruoli, con il quale osservare il goffo tentativo della società di ingabbiare la fantasia. Solo 24 anni dopo divento consapevole che sono proprio nella fantasia e nella creatività l'energia e la guida per questa società. E proprio chi ne ha meno è costretto a parassitare chi invece creatività e fantasia ne ha da donare. Generalmente infatti proprio perchè ne ha da donare che si fa effettivamente ciucciare contento, rallentando tuttavia l'altro nel compiere la sua propria acquisizione di coscienza di essere esso stesso cretività e fantasia. Poesia.

The story [Ita]

You have just read a page from my story as an Italian romantic songwriter. This story is the tale of a boy, between 1998 and 2002, riding in his LPG SW Regata. It is now also translated into English and I add half a page to tell the connection after 20 years with life now.

One song per page

At the time there were only about ten Regata Collective songs, now there are at least 400 posted on you tube. So each page will be accompanied by a song lasting about as long as it takes to read the page.

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La storia [Ita]

Hai appena letto una pagina della mia storia di italian romantic songwriter. Questa storia è il racconto di un ragazzo, tra il 1998 e il 2002, a cavallo della sua Regata SW a gpl. Adesso è tradotta anche in Inglese e aggiungo mezza pagina per raccontare il legame dopo 20 anni con la vita di adesso.

Una canzone per pagina

All'epoca le canzoni dei Regata Collective erano appena una decina, adesso che ce ne sono almeno 400 pubblicate su you tube. Quindi ogni pagina sarà accompagnata da una canzone della durata più o meno del tempo che serve per leggere la pagina.

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